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APPROFONDIMENTI | Alternative rock | 14.01.11 CARL BARÂT ¦ 
«Tra due vite parallele»

Parla l'ex Libertines, impegnato nella «ricerca di un compromesso»

di Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. (Giornale del Popolo 14.01.11) 


Nella foto Carl Barât (32 anni). 


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REGNO UNITO | LONDRA - Antagonista da sempre dell’enfant terrible Pete Doherty, Carl Barât - ex Libertines ed ex Dirty Pretty Things - ha pubblicato il primo disco da solista (omonimo) il 4 ottobre scorso tramite la sua Arcady Records. 
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In una breve intervista telefonica Barât ne descrive il concepimento e le registrazioni, spendendo anche due parole su "Threepenny Memoir" (Fourth Estate, 4 ottobre 2010), la sua autobiografia, così come sull’ipotetico futuro del gruppo-madre, i Libertines. 
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Carl, come definiresti questo tuo primo disco da solista? 
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Intimo. Raccoglie versi e strofe in cui racconto apertamente me stesso. Al suo interno c'è la mia vita... 
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Per cui l'associazione tra l'album e "Threepenny Memoir" è inevitabile... 
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Certo. Il disco può fungere da tappeto sonoro alla lettura. Nel libro ho semplicemente descritto meglio i dettagli. Per questo motivo sono stati pubblicati contemporaneamente… 
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Perché, per il libro, la scelta di questo titolo? 
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È un omaggio a Bertolt Brecht… "The Threepenny Opera" ("L'opera da tre soldi", 1928) mi ha colpito in modo significativo: tant'è vero che anche il carattere dei personaggi si riflette abbastanza bene nei passaggi del mio libro… 
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Potremmo dunque definire il disco un concept? 
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Sì, anche se devo confessarti che si tratta di un aspetto a cui non avevo ancora pensato… 
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L'album si nutre di sonorità differenti rispetto a quanto fuoriesce dalle tue produzioni con i Libertines e con i Dirty Pretty Things… Che vuoi dirmi al riguardo? 
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Ho voluto evitare a piedi pari chitarre distorte e arrangiamenti pesanti: in sintesi, questo è un nuovo capitolo della mia discografia… 
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Raccontami il concepimento... 
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Ho iniziato a scrivere il disco nel momento in cui, nel 2008, intuii che i Dirty Pretty Things non avrebbero avuto un futuro… È stato un lavoro piuttosto lungo, non tanto per l’aspetto melodico, ma per l’assestamento degli arrangiamenti… 
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Potresti fare una riflessione sui testi? 
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Descrivono vicende e relazioni di un’esistenza spesa nel rock’n’roll. Nel bene e nel male. Prima di dare vita ai Libertines con Pete (Doherty, ndr), credevo - molto ingenuamente - che quanto si diceva al riguardo fosse pura retorica. Invece è la realtà. Una realtà contorta, perfida, dalla quale è difficile uscire indenni. E vivi, soprattutto. Devi resistere e non cedere. 
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Il titolo del primo singolo è "Run With The Boys"... 
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È la ricerca di un compromesso tra due vite parallele: la prima, più produttiva e seria, tenta di vincere la seconda, più dispersiva e scanzonata… 
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Quali le influenze musicali confluite all’interno dell'album? 
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Tom Waits, Syd Barrett e Bonnie Prince Billy… 
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Francamente, sono riuscito a individuare anche il primo Bowie… 
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È possibile, certo… La sua musica da sempre parte integrante della mia vita… 
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Chi potresti citare, invece, come tuo punto di riferimento musicale assoluto? 
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Mi sono avvicinato alla musica con i Velvet Underground e i Beatles, per poi scoprire, qualche tempo dopo, Jackie Wilson... Ricordi "Higher And Higher" (singolo - Brunswick, 1967 -, ndr)? 
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Nel 2005, per la compilation "Under The Influence" (DMC), hai dovuto stilare una raccolta di brani che hanno influenzato la tua vita e la tua musica... Riesci a individuarne uno capace di riassumere tutto quanto? 
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Malgrado non figuri al suo interno, direi "Liberty Ship" degli La’s (traccia contenuta nell'album omonimo - Go! Discs, 1990 -, ndr). 
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Perché? 
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In un certo senso descrive un viaggio. E potrebbe essere il viaggio della mia vita… 
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Quando militavi nei Libertines hai collaborato spesso con l’ex Suede Bernard Butler… Influenze da parte sua? 
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Ho amato e amo tuttora il suo lavoro, ma non credo vi siano da qualche parte... 
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Pubblicare tramite la tua label, la Arcady Records, è stata indubbiamente una scelta importante... 
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Certo. Attraverso una major avrei ottenuto un riscontro economico più elevato, non c'è dubbio, ma non m’interessava: volevo un disco privo di interferenze esterne, mio sotto ogni aspetto... 
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La Arcady pubblicherà anche altri musicisti oppure si focalizzerà soltanto sulla tua produzione? 
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Non mi pongo limiti… Forse un giorno mi metterò in gioco anche con altre band, con altri compositori... Perché no? 
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Credi che la recente live reunion dei Libertines possa (ri)portarvi anche in studio di registrazione? 
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Non escludo la realizzazione di un nuovo album entro fine 2011. Anche se non ti posso nascondere che dobbiamo ancora trovare il tempo per metterci a tavolino e discutere…


"THREEPENNY MEMOIR" | CARL BARÂT (FOURTH ESTATE | 04.10.10)


INFO 
CARL BARÂT (OFFICIAL FACEBOOK PAGE)


AUDIO & VIDEO DOWNLAD/STREAMING ADDED ON APRIL 29 2022
⇒ SCARICA/ASCOLTA L'ALBUM SU QOBUZ
 



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